Back to Home

Non solo moda!

Smartphone, tablet, portatili di ogni specie hanno invaso la nostra vita con brand più o meno accattivanti e funzionalità più o meno utili. Siamo bombardati da offerte di tutte le specie e sempre più spesso si vedono persone, di tutte le estrazioni sociali e di tutte le età, armeggiare con apparecchi tecnologici. Ne è passato di acqua sotto i ponti da quando comprai il mio primo palmare: un HP Ipaq H2210 con office pocket, calendario, contatti, note, ecc. Forse è per questo che, amici e parenti, mi chiedono sempre informazioni prima di comprare qualcosa: perché la tecnologia mi ha da sempre appassionato.

Una cosa è certa, di tecnologia, oggi, non se ne può più…fare a meno. La diffusione della connettività e l’evoluzione della portabilità delle periferiche (e ormai non solo), ha cambiato radicalmente il modo di lavorare. I pro delle nuove tecnologie sono notevolmente in vantaggio numerico rispetto ai contro. Basti pensare a quanto abbiamo più “vicini” i nostri cari con le video chiamate, per fare un esempio.

La portabilità dei sistemi informativi è decisamente cambiata grazie all’introduzione degli ambienti CLOUD che permettono la disponibilità ovunque di documenti e strumenti informatici risolvendo tutti i problemi che fino ad oggi ci hanno assillato (alzi la mano chi non si è mai trovato con almeno tre file della stessa presentazione senza sapere quale sia la più aggiornata!). Di strumenti portabili e di cloud ce n’è per tutti i gusti, ma il mercato è sostanzialmente diviso tra due principali player: apple con ICloud e periferiche a marchio, e Samsung, pienamente integrato con Google.

Le differenze tra questi due sistemi sono profonde e, molto spesso, la scelta di uno scoraggia l’interazione con l’altro. Ma per capirne le differenze facciamo prima il punto su cosa si intende per portabilità della tecnologia e a cosa ci è utile.

Fino all’introduzione degli ambienti cloud il mercato aveva diviso, di fatto, le periferiche per funzioni d’uso. In sostanza per la grafica c’era il mac, per il calcolo il pc, ecc.

Dire che oggi le macchine non abbiano delle peculiarità sarebbe falso. L’idea del cloud però rivoluziona la concezione del lavoro mettendo al centro del processo produttivo l’utente, inteso come produttore di contenuti, che interagisce con strumenti atti alla produzione degli stessi. Questo processo è iniziato con la diffusione del web e del linguaggio HTML sostanzialmente un linguaggio per la rappresentazione dei contenuti svincolato dalla marca di computer posseduta e dai programmi acquistati dall’utente. Potremmo rappresentare il cloud come uno spazio di contenuti disponibili contemporaneamente in due ambienti, interno ed esterno.

Per ambiente in questo schema si intende il luogo fisico in cui il contenuto è sviluppato.

Ambiente interno è l’ufficio, lo studio, la casa, ecc.

Ambiente esterno è lo spazio in cui il contenuto sarà utilizzato, ad esempio un cliente, l’università, un viaggio, una serata tra amici, ecc.

il contenuto è un elaborato di informazioni per un preciso scopo: una presentazione ad un cliente, la tesi universitaria, i film da vedere al cinema, la strada da percorrere, ecc.

Gli ambienti, sia interno che esterno, utilizzano il contenuto mediante degli strumenti, le periferiche. Le periferiche ovviamente influenzano (con dimensioni, qualità dei componenti, facilità d’uso, diffusione) la visualizzazione e l’interazione con il contenuto ma non ne cambiano la sostanza.

Per completare questa introduzione è importante anche chiarire molto praticamente e senza voler scendere in dettagli tecnici, quali sono gli elementi che caratterizzano gli ambienti esterno ed interno e alcuni termini che regnano in questi.

Per periferica si intende uno strumento atto a compiere determinate funzioni. Le periferiche sono raccordate da una macchina che ha lo scopo di coordinarle e farle interagire. Tutto questo è denominato hardware. Gli elementi che caratterizzano le prestazioni dell’hardware sono molteplici e saranno affrontati in seguito. Molto spesso i nuovi strumenti portabili integrano più periferiche (ad esempio il telefonino che integra tastiera, display, altoparlanti, microfono, telecamera, videocamera, ecc.). L’hardware funziona mediante una serie di funzioni definite denominate programmi. Ogni hardware ha un insieme di programmi generici di base denominati Sistema Operativo e una serie di programmi atti ad assolvere particolari funzioni specifiche, gli Applicativi. Tutto questo è il software.

In questi ultimi anni sono state introdotte le Apps (sta per applications) che assolvono funzioni ancora più specifiche degli applicativi. Attenzione: un errore comune è pensare alle apps come ad una versione ridotta dell’applicativo. Non è così! Per usare un’equazione che ne spieghi il rapporto l’app sta all’applicativo come la stilografica sta alla penna. Cioè le apps devono essere intese come un di cui dell’applicazione che può anche assolvere alcune funzioni specifiche meglio dell’applicativo stesso.

Una ultima precisazione deve essere fatta per la comprensione delle differenze tra i sistemi di Cloud computing (come appunto ICloud o GoogleDrive) e quelli di FileSharing (come Dropbox, YouSandIt, ecc.). Il cloud presuppone che uno o più utenti lavorino separatamente o contemporaneamente su di un unico file condiviso tramite la rete. Il filesharing invece prevede che il file sia trasferito da un utente all’altro per essere modificato. Una differenza sostanziale!

Detto questo come scegliere il proprio  sistema? Faremo un’ esempio pratico di configurazione con i due sistemi principali basati su icloud con Apple e GoggleDrive con Samsung. Partiamo dalla scelta del lavoro in cloud perché questo influenza le periferiche che acquisteremo. Questo non vuol dire che uno esclude l’altro ma per esperienza diretta la convivenza dei due sistemi non è proprio semplice.

Dal punto di vista hardware è ovvio che le caratteristiche tecniche delle due marche sono profondamente diverse (per quanto ho cercato di assimilarli per prestazioni), come poi vedremo. Di fatto per ora possiamo dire che un sistema Samsung ha un costo inferiore del 40% rispetto a uno Apple.

Apple, nella concezione del cloud, predilige il lavoro del singolo utente con strumenti più efficaci e professionali rispetto a Samsung. Di contro Samsung, utilizzando Google si avvantaggia di strumenti di condivisione con altri utenti del cloud.

Mentre Samsung consente l’archiviazione di tutti i contenuti in un unico drive ma permette la modifica on line dei soli file di video scrittura, di calcolo e delle presentazioni con delle app molto basiche, Apple permette la gestione di tutti i file con gli stessi programmi presenti sul pc, sul Tablet e sullo Smartphone.

La condivisione di Contatti, note e Calendario con google risulta molto complessa tra le varie periferiche e molto efficace tra i vari utenti. Apple di contro pur avendo una gestione delle periferiche a dir poco perfetta, permettendo l’utilizzo di liste per tipologia (locale e cloud) risulta inefficace nella condivisione tra utenti che utilizzano hardware diverso da Apple.

C’è da dire che il sistema di condivisione delle risorse di Google non essendo basato su programmi proprietari deve adattarsi a varie piattaforme e quindi utilizzare l’esportazione e l’importazione dei dati per questi scambi. Queste procedure complicano l’utilizzo per gli utenti poco avvezzi all’informatica e possono causare duplicazione e perdite di dati.

Google, per ovviare a questo problema ha diffuso una serie di utilities che possono essere istallate su tutti i tipi di computer, tablet e smartphone che permettono di avere le informazioni in formato corretto sfruttando il browser Chrome.

Dal punto di vista hardware il confronto evidenzia ovviamente le migliori performance di Apple, il cui maggior prezzo è giustificato dall’utilizzo di componentistica migliore e da un maggior numero di accessori in bundle (cioè compresi nel prezzo). Fanno la differenza il display retina per Apple e le prestazioni di funzionamento dello stesso. A parità di caratteristiche Apple è molto più versatile. Per tutti è due i sistemi sono Disponibili licenze software di Microsoft Office che con la soluzione Office 365 permette di avere tutti gli strumenti del pacchetto licenziati, su cinque pc e cinque mobile, e aggiornati costantemente. La Soluzione 365 ha un canone annuale, ad oggi, di €99,00. Anche gli strumenti di grafica avanzata del pacchetto ADOBE (photoshop, Illustrator, ecc.) sono disponibili in versione abbonamento e quindi accessibili economicamente. Va però precisato che per funzionare agevolmente con Samsung sarà necessario fare un upgrade dell’hardware, cioè un potenziamento delle parti componenti.

Personalmente ritengo che la scelta del sistema che si fa dipenda dal budget che si vuole investire e dalla base di conoscenza dei sistemi che si ha. Sicuramente escluderei l’ipotesi di utilizzare ibridi (cioè Mac con Google Drive o Samsung con ICloud) perché non sfrutterebbero in pieno le potenzialità dei sistemi hardware e software. In questo ambito un primo chiarimento è fatto: in termini di costo Samsung conviene. Se invece si ha bisogno di performance si deve optare per Apple. Io utilizzo tutti e due…

 

I due sistemi al confronto 

Sistema base

Apple

Samsung

Cloud Computing

ICloud

GoggleDrive

Spazio Disponibile

5Gb

5Gb

Risorse in cloud

 

 

Video scrittura

Si

Si

Foglio di Calcolo

Si

Si

Presentazioni

Si

Si

Archivio Immagini e Video

Si (Dedicato)

Si (in drive)

Condivisione con altri Utenti

Non prevista

Si

Condivisione App

Si

Si

Musica

Si (Dedicato)

Si (in drive)

Libri

Si (Dedicato)

Si (in drive)

Costi

Gratis

Gratis

Hardware interno

 

 

Pc

IMAC 21,5”

Ativ One 5 Style

   Costo

1.329,00 €

Circa 700,00€

Portatile

MacBook Pro 15

ATIV Book 6

   Costo

2.029,00 €

Circa 1.300,00€

Hardware Esterno

 

 

Tablet

iPad Air

GALAXY TAB 3 10″

   Costo

599,00 €

Circa 389,00€

Telefono

iPhone 5s

Samsung Galaxy S4

   Costo

799,00€

455,00€

Totale

4.756,00€

2.844,00