Una serie di riflessioni e di attività che, se applicate, permetteranno di vivere il Natale in maniera più rispettosa, facendo un regalo a se stessi e all’ambiente!
Natale, festa religiosa universalmente considerata con un momento dove tutti sono “più buoni”, in realtà rischia di fare male all’ambiente, se non si rispettano certe regole di rispetto e di precauzione.
Per chi vive la vita quotidiana con un approccio consapevole e attento alla natura, l’arrivo del Natale apre una serie di domande sulle scelte da effettuare (sui regali, sulle decorazioni, sulla scelta dell’albero di Natale, ecc) senza apparire agli occhi di amici, familiari e colleghi come “fuori moda” o addirittura “fuori luogo”.
Celebrare un “Natale verde” prima di tutto non è non fare festa! È considerare di festeggiare riducendo al minimo i rifiuti (di cibo e di oggetti), per esempio, e gli sprechi, con evidente beneficio per la salute, per il portafoglio, per la tranquillità e di conseguenza per l’ambiente, oltre a scegliere con che materia prima sono realizzati i regali. Di seguito si elenca una serie di riflessioni e di attività che, se applicate, permetteranno di vivere il Natale in maniera più rispettosa, facendo un regalo a se stessi e all’ambiente! Scegli l’albero di Natale giusto Qual è l’albero di Natale più green? Meglio scegliere un albero di Natale vero, finto o riciclato? Le opinioni sono le più disparate. Ciò che conta, è scegliere l’albero di Natale in modo consapevole e quindi informandosi su tutti i pro e i contro caso per caso. Diversamente da quanto si pensa comunemente, l’abete finto ha un impatto ambientale maggiore degli alberi veri. Il vero vantaggio per ambiente e la collettività è garantito se si acquista un albero vero, a patto che sia stato coltivato in Italia e che si tengano a mente alcuni accorgimenti per comprare gli abeti giusti.
L’albero di Natale sintetico è una soluzione ecologica solo nel momento in cui si sceglie di riutilizzare lo stesso albero anno dopo anno, prendendosene cura in modo da non doverlo gettare dopo poco tempo (o perché passato di moda, o perché non mantenuto o danneggiato o scolorato). Al momento dell’acquisto è però molto importante controllare le etichette presenti sugli abeti. Per una reale sostenibilità, sarà necessario acquistare un abete di Natale di provenienza italiana (in genere un abete rosso – Picea abies – o un abete bianco – Abies alba). Bisogna tenere conto anche dell’età dell’albero: più è giovane e piccolo (con un miglior rapporto tra parte radicale e parte aerea), più avrà la possibilità di essere gestito senza problemi e di sopravvivere anche dopo il Natale. E dopo l’Epifania? La scelta migliore consiste nel sistemare l’abete nel giardino di casa o in un vaso in terrazza. Assolutamente non ripiantare un abete in una zona in cui questa specie non è originaria, può causare problemi di inquinamento botanico non indifferente. L’abete rosso, ad esempio, è spontaneo soltanto sull’arco alpino e in alcune zone degli Appennini. Se l’abete dovesse morire, o se avete deciso di acquistare un cimale derivante da un’attività di diradamento boschivo, ricordatevi che può produrre un buon compost, perciò non gettatelo nei cassonetti. Scegliamo quindi un albero di Natale vero soltanto se siamo sicuri di potercene prendere cura nella maniera corretta o di poterlo consegnare a centri di raccolta di fiducia. Alcuni vivai o grandi negozi prevedono di ritirare l’albero di Natale vero acquistato una volta finite le feste.
Scegli addobbi natalizi a basso impatto
Anche per quanto riguarda gli addobbi per l’albero, esistono scelte ecologiche: addobbi fai-da-te e decorazioni da riproporre anno dopo anno, senza gettarle tra i rifiuti all’inseguimento delle nuove mode. Si possono ideare anche addobbi con materiali riciclati o decorazioni con materiali naturali colorati (come pigne di conifere, mele e arance, ecc) che potranno essere recuperati a fine festività o messe nel compostaggio.
La scelta dei regali
Aspetto delicatissimo della festa, si propone un approccio minimalista ma ricco di significati, cioè la realizzazione di un regalo piuttosto che il suo acquisto! Avendo tempo, ovviamente! Preparare del cibo , coltivare una pianta o costruire un oggetto che serve a giocare e poi donarlo ha un valore che è aderente al significato del Natale e permette di ridurre gli sprechi. Se non si hanno talenti o manualità o non si ha tempo, si pensi ad un bel libro, stampato su carta certificata (cioè proveniente da boschi gestiti in maniera sostenibile), per coltivare il pensiero; a oggetti utili e realizzati con materiali rispettosi dell’ambiente; a cosmetici realizzati con principi attivi biodegradabili; a regali che possano rendere coscienti amici e parenti al rispetto per l’ambiente (pile ricaricabili con caricabatteria, solar-toys, riduttori di flusso, stock di lampadine a basso consumo, per es.); a buoni per viaggi in parchi naturali o per sperimentare i Parchi-avventura, e così continuando! Per confezionare i regali, ma perché non consegnarli in buste di cotone o di altri materiali organici, che possono essere riusate e valorizzate? Altrimenti cercate carta certificata FSC o PEFC, almeno verranno da foreste certificate per la loro buona gestione. Acquista cibo locale e non esotico Anche il momento dei pasti natalizi è un momento delicato. Oltre ad evitare sprechi ed eccessi, si suggerisce di scegliere cibi da filiere corte e locali, possibilmente biologiche e sicuramente evitando di perpetuare il rito della frutta esotica per le feste di fine anno, che non ha senso se non quello di arricchire gli esportatori da aree tropicali! Evitate cibi troppo confezionati, per ridurre gli imballaggi che verranno poi gettati. Fatevi regalare un libro per ricucinare e valorizzare il cibo avanzato, se non avete avuto l’accortezza di quantificare adeguatamente il cibo per gli ospiti! Considerate infine l’idea di fare un Natale vegetariano, che vi stimolerà la fantasia e ridurrà il problema della digestione! Crea un centro di raccolta temporaneo dei rifiuti a casa! Meglio essere preparati, no? Tanto avrete sicuramente un accumulo di pacchetti, confezioni, imballaggi, scarti cartacei e di cartoni, fiocchi e cellophane vari! Separa ciò che puoi e poi metti negli appositi contenitori.
{AF}
L’albero di Natale
Perchè l’albero finto non è ecologico?
La plastica deriva dal petrolio e quindi con costi ambientali e di smaltimento elevati. Gli alberi di Natale di plastica sono ottenuti con materiali che comprendono anche varie leghe metalliche e plastiche tipo polivinilcloruro (Pvc) e polietilene tereftalato (Pet). Oltre a un notevole consumo di energia nel processo di produzione, ciò comporta inquinamento durante la fabbricazione, il trasporto e lo smaltimento dell’albero. Secondo i calcoli della Coldiretti, per la produzione di un albero finto si emettono complessivamente 23 chilogrammi di anidride carbonica equivalente (CO2) se di Pvc e 12 se di polietilene. Senza contare inoltre che la plastica impiega oltre 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente. L`acquisto stimato di circa mezzo milioni di alberi finti di plastica all`anno provoca invece – sempre secondo la Coldiretti – la liberazione di 115 mila tonnellate di CO2, pari all`inquinamento provocato da 6 milioni di chilometri percorsi in auto.
Perchè l’albero vero è una scelta ecologica?
L`albero naturale coltivato in vivaio, se è vero che consuma energia per l’uso di fertilizzanti e delle lavorazioni meccaniche, durante il periodo di accrescimento in vivaio (circa 5 o 6 anni), assorbe CO2 con un bilancio energetico finale favorevole di 47 grammi di anidride carbonica tolta dall`atmosfera per ogni pianta coltivata, senza contare che un ettaro di alberelli produce ossigeno per 45 persone. Complessivamente in Italia, considerando che nel 2013 sono stati acquistati 6 milioni di alberi veri, l`effetto positivo per l`ambiente è la cattura di 282 tonnellate di CO2. Infine bisogna ricordare che l’abete in casa respira, con un bilancio complessivo di accumulo di anidride carbonica e di rilascio di ossigeno (oltre che di oli essenziali che purificano e aromatizzano la stanza)
Regali di Natale
Un regalo per il bene delle foreste!
Nella frenesia degli acquisti dei regali natalizi, può essere utile e importante fermarsi un momento e prestare attenzione all’importanza di una scelta che sia sostenibile dal punto di vista ambientale. Scegliere regali con il marchio PEFC, ovvero marchio di certificazione forestale, vi dà l’opportunità di acquistare prodotti in legno e carta che siano rispettosi del futuro delle foreste mondiali perché le materie prime sono tracciate dalla foresta certificata per la gestione sostenibile fino al prodotto finito. La certificazione forestale è un meccanismo che si avvale della verifica in campo da parte di organismi di certificazione di parte terza per garantire che una foresta sia gestita in conformità a degli standard gestionali basati sulla sostenibilità, standard riconosciuti a livello internazionale.
Che cos’è lo schema di certificazione PEFC?
Il PEFC è un’organizzazione mondiale non governativa, no-profit indipendente, che promuove, a livello mondiale, la gestione sostenibile delle foreste a livello internazionale. PEFC è l’acronimo di Programme for Endorsement of Forest Certification schemes che significa Programma per il Riconoscimento di Schemi di Certificazione Forestale.
Quali sono le caratteristiche di una gestione forestale sostenibile?
Le foreste certificate sono regolarmente controllate da ispettori indipendenti. I seguenti principi devono essere applicati e sono parte integrante della gestione forestale PEFC . Unaforesta viene gestita in modo sostenibile quando:
• la quantità di legname tagliato non è mai superiore alla quantità che cresce in foresta;
• dopo il taglio, gli alberi verranno ripiantati o verranno aiutati a rinnovare naturalmente;
• vengono tutelati gli habitat per piante e animali selvatici e tutte quelle funzioni di protezione che normalmente la foresta svolge nei confronti del clima, del suolo e dell’acqua;
• si garantisce la tutela della biodiversità degli ecosistemi forestali,
• devono essere rispettati i diritti e il benessere dei lavoratori, delle popolazioni locali e dei proprietari forestali, ovvero di tutti coloro i quali si guadagnano da vivere in bosco o grazie ad esso;
• c’è garanzia dei diritti delle popolazioni indigene e dei proprietari forestali.
• viene incoraggiato lo sviluppo locale perché da esso dipende il benessere e la sopravvivenza del bosco stesso e la promozione delle filiere corte.
{/AF}