Con la pubblicazione della Strategia energetica nazionale (Sen) si apre uno scenario fondamentale per lo sviluppo del nostro Paese. Il lungo lavoro di definizione e di inquadramento delle tematiche energetico – ambientali è durato molto, forse troppo, ma ha dato modo a tutti i soggetti interessati di poter fornire elementi, spunti e visioni ai due ministeri che hanno dimostrato di tenerne conto. Certo è che il peso dato alle osservazioni ricevute è stato proporzionato al peso di chi le ha fornite e ancora una volta con un occhio più al passato che al futuro, ma si sa che questo è abbastanza fisiologico. Comunque possiamo dire che di positivo vi è stato che, forse per la prima volta, si sono accolte anche molte delle osservazioni del mondo energetico del presente e del futuro, quei soggetti cioè che rappresentano gran parte delle tecnologie che nei prossimi anni saranno centrali nel sistema energetico del Paese.
In molti hanno rilevato un eccessivo sbilanciamento sul gas, ma questo era facilmente pronosticabile e probabilmente si tratta dell’unica nota anacronistica del documento. Ulteriore critica che gli si può muovere è di essere troppo timido rispetto agli obiettivi di riduzione delle emissioni e di sviluppo delle rinnovabili, ma la direzione e l’impostazione è comunque apprezzabile. Inoltre gli impegni prossimi di inviare il programma clima ed energia a Bruxelles per ottemperare agli obblighi di Parigi, anche alla luce delle recenti spinte del Parlamento europeo a innalzare ulteriormente tali obiettivi, costringeranno l’Italia a formalizzare posizioni assai più avanzate in tema di lotta ai cambiamenti climatici. Troppo evidenti sono i segnali che ci giungono dallo stato di salute del nostro Pianeta per non focalizzarci in maniera decisa su una transizione energetica che coinvolga ogni aspetto della nostra vita. È evidente ormai la virata di molti Paesi verso la riduzione degli utilizzi di fonti fossili in ambito industriale, nei trasporti e nella produzione elettrica.
Ma se da un lato si deve comunque considerare positivo l’attuale documento della Sen, dall’altro sembra sempre più ampio il divario tra i proclami, i traguardi, le promesse, gli strumenti e gli atti concreti per far sì che tali risultati possano effettivamente essere ottenuti. Impegni di lungo periodo e traiettorie di crescita delle Fer, aumento della mobilità sostenibile, riduzione delle emissioni e ulteriore incremento dell’efficienza energetica sono tutti target da inseguire e da raggiungere il prima possibile, ma senza provvedimenti attuativi e senza strumenti efficaci restano solo chiacchiere al vento. Ora è venuto il momento del fare, purtroppo ancora una volta nel mezzo di questo percorso ci troveremo a dover attendere che la politica si decida, basti pensare che siamo già con un anno di ritardo nell’emanazione dei provvedimenti attuativi per lo sviluppo delle Fer per il periodo 2017/2020…
La lotta ai mutamenti climatici di origine antropica è un tema centrale della vita sociale dell’umanità e deve entrare fortemente nel dibattito politico che nei prossimi mesi infiammerà l’agone elettorale. I cittadini chiedono impegni e programmi ed è giusto che gli schieramenti politici, per una volta, si impegnino non solo con le parole di obiettivi generici ma con l’impegno ad assumere provvedimenti concreti. Questo è l’unico cambio di passo che ci potrebbe, per la prima volta, far scegliere su questi temi con cognizione. Gli aspetti ambientali sono infatti oramai ben noti e la richiesta di soluzioni sarà un importante elemento di scelta, l’auspicio è che i vari schieramenti possano capirlo e inserire nei propri programmi impegni chiari. Urge al più presto una decisa presa di coscienza in primis a livello politico, ci troviamo infatti di fronte ad un punto di svolta importante per il settore dell’energia elettrica, una transizione in cui diventeranno sempre più ristretti i confini tra produttori e consumatori, tra le diverse tecnologie di produzione, basata su criteri di flessibilità, di dinamismo, di maturità tecnologica. Di pari passo il livello di sensibilizzazione relativo alla questione energetica sta crescendo in maniera esponenziale, grazie anche alle campagne di corretta informazione sul tema da parte di associazioni di categoria e ambientaliste, che negli anni stanno riuscendo a veicolare e finalmente a far attecchire in un substrato sempre più fertile la realtà di un settore come quello delle rinnovabili. Un comparto che sgomitando sta affermandosi come necessità impellente per tutti.
Non c’è più tempo per le chiacchiere, bisogna agire e contrastare con tutte le forze l’aumento della temperatura terrestre per evitare l’irreparabile, gli scienziati oramai lo chiedono con insistenza e noi dobbiamo orientare le nostre attitudini di scelta, anche politica, in questa direzione. Il destino è nelle nostre mani e non dobbiamo lasciarcelo sfuggire.