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Una battaglia per le future generazioni

Ci avviamo ad affrontare la sfida più grande che il nostro pianeta e il genere umano si sia mai trovato a dover combattere. Una sfida non per migliorare la qualità della vita o il livello di benessere della popolazione ma per garantire alle future generazioni, addirittura, la possibilità di avere un pianeta sul quale vivere.

Gli eventi climatici estremi sempre più violenti ci stanno dimostrando come il tempo della analisi e della riflessione sia ormai finito. Abbiamo evidenze scientifiche ed empiriche che i mutamenti climatici siano causa sempre più frequente di morte e devastazione, sappiamo che ogni azione che dovessimo mettere in campo anche in tempi rapidi potrà assicurare il suo benefico effetto soltanto nel medio e lungo periodo.

L’inversione di tendenza del surriscaldamento globale, che è la causa dei mutamenti climatici in essere, è un processo lungo che deve essere avviato in tempi rapidissimi. Ora è arrivato il momento di agire e questa consapevolezza deve essere trasformata rapidamente, contro ogni interesse contrapposto, in azione efficace e mirata.

Non si tratta di migliorare un po’ la qualità dell’aria o di ridurre le polveri sottili ma di salvaguardare l’esistenza stessa del genere umano, per questo è necessario che vengano poste in campo tutte le azioni che si possano immaginare e che consentano di raggiungere l’obiettivo. Di fronte a un’emergenza di questo tipo ogni giusta attenzione per elementi meno che fondamentali deve essere ridimensionata e rapportata all’obiettivo finale. Nelle situazioni di emergenza è necessario usare strumenti adeguati, soprattutto se lo sforzo che si immagina di dover fare, finalizzato a consentire un’inversione di tendenza, è l’unica via percorribile nel breve.

Raggiunto l’obiettivo di sopravvivenza, potremo utilmente tornare a riconsiderare altre priorità.

Salvare il pianeta oggi significa poter individuare ulteriori attenzioni domani, viceversa compromettere la stessa base del sistema del nostro pianeta non consentirà alcun tipo di azione futura per il nostro genere.

Quest’opera mastodontica tuttavia necessita, per essere resa efficace, di competenze, capacità e intelligenze che oggi non stanno venendo utilizzate. È indispensabile e urgente, quindi, per dar seguito agli impegni internazionali di riduzione delle emissioni climalteranti e per combattere il surriscaldamento globale, che venga utilizzato chi ha conoscenze e competenze in questo settore e chi ha dimostrato in questi anni di saper agire con capacità e resistenza ai tentativi di ostacolare il percorso di decarbonizzazione.

Utilizziamo le maggiori intelligenze e capacità del settore per predisporre un piano che i migliori manager dovranno mettere a terra per consentire finalmente di coniugare capacità di visione e strumenti adeguati. Senza quest’ultimo cambio di passo decisivo non riusciremo a salvare il nostro amato pianeta.

La congiuntura è infatti favorevole in quanto è ormai evidente a tutti, anche ai più scettici, che senza un’azione comune di contrasto ai mutamenti climatici non riusciremo a raggiungere il risultato minimo di invertire la rotta e di iniziare a far diminuire la temperatura media del nostro pianeta.

I governi europei e mondiali, anche grazie al cambio di guida degli Stati Uniti d’America, sono tutti impegnati in questa battaglia che gli scienziati da anni ci indicano come la più importante per il futuro e la sicurezza dei popoli. Le tecnologie pulite hanno raggiunto la maturità tecnologiche ed economica tali da renderle non solo possibili ma addirittura convenienti.

Manca soltanto una volontà politica tanto forte da resistere alle pressioni che le lobby dei settori tradizionali, che si vedono minacciate dalla transizione ecologica, continuano a esercitare.  Non crediamo che la transizione ecologica debba farsi in contrasto con i settori tradizionali ma ovviamente questo percorso ineluttabile comporterà per il mondo fossile delle sempre maggiori diminuzioni di introito e, pertanto, è necessaria un’azione organica che metta al tavolo tutti i soggetti portatori di interessi, quelli del passato e quelli del futuro, per contemperare le esigenze degli uni e degli altri consentendo agli imprenditori rinnovabili di svolgere la loro attività e a quelli dei fossili di riconvertirsi in maniera graduale ma decisa verso le nuove tecnologie.