In un contesto economico e sociale sempre più segnato dalle sfide legate all’energia, è fondamentale avere una corretta informazione sui temi energetici.
Le dinamiche che influenzano questo mercato sono complesse e interconnesse; dunque, una comprensione errata o parziale di questi aspetti può alimentare la diffusione di fake news che, a loro volta, possono portare a scelte politiche sbagliate o a un’Opinione pubblica inconsapevole.
Un’informazione accurata è quindi essenziale affinché le decisioni politiche vengano prese in modo coerente e affinché i cittadini possano comprendere le reali cause delle difficoltà legate ai costi energetici, come le bollette elevate.
Le bollette energetiche, infatti, sono da tempo al centro del dibattito pubblico, soprattutto per quanto riguarda l’impennata dei prezzi, che ha colpito numerose famiglie e imprese. Tuttavia, per molte persone, le cause di questi aumenti non sono sempre chiare. In una società dove il flusso di informazioni è costante, ma non sempre accurato, il rischio di disinformazione è alto.
Molti si trovano a credere che le cause dell’aumento delle bollette siano da attribuire a fattori diversi da quelli reali, alimentando così equivoci che ostacolano una vera comprensione del problema. Il prezzo del gas, ad esempio, è uno dei fattori principali che determina l’aumento della spesa energetica. Quando il prezzo del gas aumenta, anche i costi per la produzione di energia elettrica e il riscaldamento salgono, con un impatto diretto sulle bollette delle famiglie.
Scendendo nel dettaglio del meccanismo di formazione del prezzo dell’energia elettrica in borsa si deve spiegare che in Italia il sistema del prezzo marginale comporta che tutta l’energia elettrica venduta abbia come remunerazione quella dell’impianto di produzione meno efficiente e, quindi, più caro. Tuttavia, di questo meccanismo beneficiano tutti gli impianti tranne quelli da fonti rinnovabili che abbiano dei contratti con il GSE (quindi, tipicamente, eolici e fotovoltaici) che restituiscono al sistema la differenza di prezzo tra quello fisso aggiudicato e quello che viene riconosciuto in borsa.
Questo meccanismo non è chiaro a tutti e spesso si sente parlare di responsabilità dei produttori di Fer che riceverebbero extraprofitti, in realtà inesistenti, almeno per quelle fonti sopra citate.
Una corretta informazione permette alla politica di adottare le misure più appropriate per contrastare i costi elevati e migliorare la sostenibilità del sistema energetico. Allo stesso tempo, fornisce agli individui gli strumenti necessari per fare scelte più consapevoli e orientate alla sostenibilità. Ad esempio, sarebbe utile che i cittadini fossero informati sulle fluttuazioni dei prezzi internazionali, sulle dinamiche legate alla geopolitica del gas, sulle politiche fiscali che riguardano il settore energetico e, appunto, sui meccanismi di formazione dei prezzi.
Senza una conoscenza approfondita di questi aspetti, è difficile per l’Opinione pubblica farsi un’idea informata e per la politica implementare soluzioni efficaci.
Alla luce dell’evoluzione tecnologica degli ultimi anni, per quanto riguarda la ricerca di opzioni concrete per abbattere i costi e garantire una maggiore stabilità energetica, la risposta più solida oggi si trova indiscutibilmente nelle fonti di energia rinnovabile. L’Italia ha risorse naturali che possono essere sfruttate in modo sostenibile per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e, di conseguenza, dalla volatilità dei prezzi internazionali. Il mix energetico più promettente per il nostro Paese è quello che punta principalmente sull’energia eolica, fotovoltaica e idroelettrica.
Queste fonti, oltre ad essere rinnovabili e a basso impatto ambientale, sono ormai tecnologicamente avanzate e disponibili in abbondanza sul territorio italiano.
Ovviamente la remunerazione di tali tecnologie andrebbe adeguata ai reali costi di produzione, ma lo stesso andrebbe fatto con le fonti fossili e, nel futuro, anche con quelle nucleari che dovessero essere realizzate.
L’energia eolica, grazie all’elevata ventosità del nostro Paese e alle numerose aree idonee alla costruzione di parchi eolici ancora disponibili, può giocare un ruolo chiave, soprattutto nelle regioni del sud Italia e nelle isole, considerando che già oggi copre il 10% della produzione nazionale di elettricità.
Anche il fotovoltaico, con il suo potenziale in termini di installazioni su larga scala e sui tetti, sta già contribuendo significativamente alla produzione di energia verde. L’idroelettrico, infine, è una delle fonti più consolidate e può continuare a rappresentare una base solida nel nostro mix energetico.
Investire in queste tecnologie non solo aiuterà l’Italia a diventare più indipendente dal gas, ma potrà anche ridurre i costi per i consumatori, rendendo l’energia più accessibile e sostenibile. Solo con una strategia energetica chiara e mirata, che faccia leva sulle fonti energetiche rinnovabili, sarà possibile garantire una transizione ecologica e, al contempo, affrontare le sfide economiche legate alle bollette energetiche.
In questo modo avremo un futuro energetico più sicuro e meno esposto ai rischi derivanti dalla dipendenza dai combustibili fossili. Questo sarà possibile se finalmente avremo un dibattito pubblico su questi temi basato su un’informazione corretta e consapevole, che permetta a tutti di fare scelte informate. n